LE ORME DEI FIGLI
Teatro Arena del Sole
via Indipendenza 44, Bologna
dall’8 al 12 gennaio 2020
> sala Thierry Salmon
» orario repliche da mercoledì a venerdì ore 20.30, sabato ore 20, domenica ore 16.30
drammaturgia e regia Paolo Billi
con l’aiuto di Maddalena Pasini
movimenti di scena Elvio Pereira De Assunçao
con la Compagnia del Pratello Abdullah, Angelica, Christian, Emini, Kevin, Khadim, Soufiane, Youssef
con Botteghe Molière Ester Ceccaroli, Marianna Cumani, Giorgia Ferrari, Bianca Porazzini, Viola Urso
e la partecipazione di Anna Guglielmi e Giuseppe Ferrentino
scenografia e maschere di Irene Ferrari realizzate con i ra- gazzi dell’Area Penale Esterna Davide, Elham, Gani, Mattia, Sebastian, Ramazan, Said, Soufiane, Youssef
strutture di scena Gazmend Llanaj realizzate nel percorso di formazione professionale per l’inclusione socio lavorativa dei giovani a cura di IIPLE con i ragazzi dell’IPM di Bologna
video di scena Simone Tacconelli e Elide Blind realizzato con i ragazzi dell’Area Penale Esterna Andrea Angelica, Elham, Francesco, Gani, Mattia, Marouane, Pietro, Youssef nell’ambito del progetto I.C.E. – Incubatore di comunità educante
coordinamento Susanna Accornero
luci Flavio Bertozzi
aiuto tecnico Viviana Venga
laboratori di scrittura Filippo Milani, Viviana Santoro, Eleonora Scriva
organizzazione Amaranta Capelli
tirocini universitari Elena Balucani, Irene Belladonna
tirocini della Patascuola di Teatro Carcere Lucrezia Cadamuro, Agata Marchi, Raffaella Zajotti
produzione Teatro del Pratello e Coordinamento Teatro Car- cere Emilia Romagna con il sostegno di Centro Giustizia Minorile Emilia-Romagna e Marche, Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo
Nell’ambito del progetto LAICI TEATRI, cofinanziato dall’Unio- ne Europea | Fondo Sociale Europeo | Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020
Secondo spettacolo della trilogia Padri e Figli, dopo Eredi Eretici del 2019. Il lavoro ha come protagonisti un gruppo di ragazzi in carico ai Servizi della Giustizia Minorile e una nuova formazione di Botteghe Molière, tutta composta da giovanissime alla prima impegnativa esperienza teatrale. Lo spettacolo è il frutto finale di tre precedenti tappe: un laboratorio per la realizzazione del video di scena; un laboratorio di scrittura per la composizione della drammaturgia; un laboratorio di scenografia per la realizzazione dello spazio scenico: tutti i laboratori sono stati frequentati da gruppi diversi di ragazzi.
Uno scuro pendio grigio, fortemente inclinato, su cui rampicarsi, stare in equilibrio, rotolare, scivolare, su cui cercare e lasciare orme: metafora di una condizione in cui non esistono più orme di padri da seguire. Uno scivolo su cui giocare con le proprie orme su altre orme, dove ascoltare e parlare a sconosciute orme. Orme di figli abbandonati; orme di figli che cadono dalle finestre; orme di figli che incontrano nuovi padri orchi; orme di figli che non possono tornare a casa. Frontalmente la scena è chiusa da un tulle su cui sono proiettate in trasparenza le immagini che scandiscono lo spettacolo intero: disegni di impronte, acque, arabeschi.