Stanze di Teatro in Carcere 2021
“PADRI E FIGLI”: LA CONCLUSIONE DEL TRIENNIO
Nel 2021 i registi del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna hanno portato a termine il progetto pluriennale “Padri e figli”, inaugurato nel 2018, affrontando le grandi limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, che hanno pesato sul carcere più che su qualunque altro contesto sociale, con chiusure pressoché totali, situazioni di grave tensione, riaperture ritardate. Sono proseguite le modalità di lavoro già avviate nel primo anno di pandemia, che hanno permesso di sperimentare soluzioni alternative ai laboratori e agli spettacoli in presenza, sostituiti, laddove possibile, da incontri in remoto, epistolari teatrali, prove a distanza supportate da collegamenti via tablet, web series, programmi video e radiofonici.
Solo in alcuni istituti è stato possibile aprire le porte al pubblico con spettacoli teatrali.
È il caso di Odissea, lo spettacolo diretto da Stefano Tè, che si è sviluppato in forma itinerante facendo tappa nelle carceri di Modena e Castelfranco Emilia per concludersi nel Teatro dei Segni di Modena, dopo aver fatto vivere agli spettatori la dimensione del viaggio in pullman come immersione narrativa nel poema omerico.
A Ravenna, nell’ambito del Settembre Dantesco, il regista Eugenio Sideri ha presentato RESURGERE Caduta e risalita nell’Inferno di Dante, a rinnovare il connubio arte e vita spezzato dalla pandemia all’insegna di un ritorno inteso come ri-sorgere di nuove possibilità.
Infine a Bologna il regista Paolo Billi ha presentato lo spettacolo Memorie di mani in due diverse versioni (all’interno dell’Istituto Penale per i Minorenni con i giovani detenuti e all’Arena del Sole, con una compagnia di ragazzi dell’Area Penale Esterna), tornando sul rapporto padri e figli a partire dalla suggestione di una fiaba dei Fratelli Grimm.
Altrove, come a Forlì, Bologna, Parma, Ferrara, dove non è stato possibile allestire spettacoli aperti al pubblico, nonostante la ripresa delle attività in presenza, sono state realizzate web series, trasmissioni radio e tv, produzioni di corti e lungometraggi, prove aperte al personale del carcere e ai detenuti.
In particolare a Ferrara la web series Album di Famiglia, trasmessa con cadenza settimanale attraverso i canali social di Teatro Nucleo, ha raggiunto 50.000 visualizzazioni su FB ed è stata diffusa a livello europeo grazie al Partenariato Erasmus KA2 “Performing New Lives”; mentre a Bologna le trasmissioni settimanali Prove a distanza del Teatro del Pratello con le detenute della Casa circondariale sono andate in onda su Radio Città Fujiko 103.1 fm, Teletricolore Diretta e Lepida TV nell’ambito del progetto Liberi dentro – Eduradio programma di didattica, cultura, informazione per il carcere e la cittadinanza.
Nell’estate del 2021 è stata inoltre inaugurata una nuova iniziativa sperimentale intitolata Trasparenze di Teatro Carcere, un festival teatrale diffuso che ha visto le compagnie del Coordinamento impegnate a Bologna in giugno, nell’ambito di San Francesco di sera. Questa piazza è uno spettacolo! – ERT a Bologna, e Modena in luglio, nell’ambito di Trasparenze Festival.
Un progetto che ha incluso spettacoli, reading di testi scritti dai detenuti, conferenze-spettacolo, web series e registrazioni radiofoniche, permettendo di portare all’esterno anche i lavori che, a causa della situazione pandemica, non erano potuti arrivare a un esito pubblico.
Giunte alla undicesima edizione, le Stanze di Teatro in Carcere hanno proseguito e approfondito il rapporto teatro-carcere-scuola, coinvolgendo gli studenti, con modalità a distanza o in presenza, in percorsi di educazione alla legalità o in percorsi teatrali paralleli e intrecciati a quelli nelle carceri; e si è rinnovato inoltre il ciclo di presentazioni attorno alla rivista “Quaderni di Teatro Carcere”, ospitate in particolare sul palco ERT di Piazza San Francesco a Bologna, nell’ambito dell’incontro Città Cultura Carcere 10 anni di Coordinamento Teatro Carcere. Prospettive, e nel contesto di Trasparenze Festival a Modena, in entrambi i casi accompagnate da recital e momenti performativi a cura dei registi del Coordinamento.
Cristina Valenti